Giorgio Trenta (1940-2020)

Il 4 ottobre è mancato Giorgio Nazareno Trenta, membro autorevole della Società Italiana di Fisica dal 1999 e figura di rilievo nell’ambito della comunità scientifica dedita alla vocazione medico-sanitaria corroborata dai fondamenti della fisica. Le sue competenze indiscusse e la sua capacità organizzativa nonché la sua autorevolezza rappresentativa sono state ampiamente dimostrate negli anni della sua Presidenza dell’AIRM (Associazione Italiana di Radioprotezione Medica) dal 1994 al 2013 costituendone – cito il ricordo dell’AIRM a cura di Giuseppe De Luca – ... il punto di riferimento, la certezza nel mare di incertezze che si generavano a causa della nostra imperfetta comprensione dei fondamenti fisici che governano i fenomeni della radioattività naturale e artificiale."
In effetti Giorgio Trenta è stato una vera e propria risorsa anche per i fisici nucleari con le sue conoscenze di prim’ordine contemporaneamente nel campo della fisica e della medicina.
Si era laureato a pieni voti in Fisica presso l’Università di Torino e in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Roma specializzandosi in Medicina del Lavoro. Già direttore della Divisione di Radio-Protezione dell’ENEA-DISP (poi ANPA, APAT, ISPRA) ha svolto attività di ricerca e consulenza presso varie Istituzioni italiane ed estere. Dirigente ed Associato di ricerca dell’INFN ha assolto a numerosi incarichi di controllo e organizzazione oltre che di docenza presso varie sezioni ed Università con compiti importanti di medico autorizzato meritando l’apprezzamento unanime per la sua cultura, le sue competenze specifiche e la sua preziosa disponibilità di esperto e di consulente.
Nell’ambito delle varie associazioni e istituzioni di cui ha fatto parte (Associazione Italiana di Radioprotezione AIRP, Associazione Italiana Nucleare AIN, Associazione Galileo 2001 per la libertà e la dignità della Scienza) era considerato la persona di riferimento per le informazioni e i pareri relativi ai problemi di radioprotezione e di sicurezza nucleare come dimostrano le sue valutazioni e le puntuali osservazioni durante e dopo l’incidente di Fukushima, a seguito dello tsunami in Giappone. Significativo al riguardo il seminario che lui tenne alla Sapienza a Roma nel marzo 2015 su: "Le conseguenze sanitarie dell’incidente di Fukushima, quattro anni dopo", organizzato con grande solerzia e intelligenza dal compianto Gian Vittorio Pallottino sotto l’egida di Galileo 2001. Per l’AIN ha svolto il compito di esperto di radioattività, di radioprotezione e sicurezza nucleare. Numerosi e precisi i suoi interventi e le sue consulenze al riguardo.
In ambito più istituzionale ha svolto per l’INFN l’incarico di Direttore del Servizio di Medicina del Lavoro dal 1996 al 2001 ed è stato membro del Comitato Scientifico dell’ANPA (Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente negli anni 2001-2002.
Consulente dell’IAEA (International Atomic Energy Agency) presso l’Ente nucleare brasiliano e presso il Centro di controllo nucleare spagnolo, e dell’INAIL per gli aspetti medico-legali relativi a malattie attribuibili a radiazioni ionizzanti oltre che di altri enti nazionali ed internazionali. Tutto ciò non gli ha impedito una notevole attività di ricerca illustrata da oltre 250 pubblicazioni, particolarmente dedicate a temi specifici di radioprotezione fisica e medica che gli hanno valso anche la direzione della Rivista “Aggiornamenti di Radioprotezione” dell’AIRM.
è stato, insieme con Enzo Righi e Giuliano Moschini, l’anima della eccellente scuola di specializzazione a Bressanone (Corso avanzato di Radioprotezione Medica) creata mediante la collaborazione dell’INFN e dell’Università di Padova e divenuta "il punto più alto – cito le sue parole nel ricordo che egli stesso scrisse in occasione prima della morte di Righi e poi di quella di Moschini – di formazione in questa disciplina per i medici che svolgono l’attività di sorveglianza medica della Radioprotezione".
Io stesso vi ho partecipato più volte come docente e per me sono state occasioni non solo di impegno gratificante, in quello straordinario ambiente e decoro montano, ma anche di rafforzamento della nostra personale amicizia e della reciproca simpatia e stima.
Per questo non mi fu difficile convincerlo ad associarsi alla SIF alla fine degli anni 90 e a partecipare alla fondazione dell’Associazione Galileo 2001, portando il suo contributo di combattente, paziente e discreto ma deciso, garbato e coscienzioso ma fortemente consapevole, della causa della libertà e dignità della Scienza.
Il suo ricordo pertanto, pur essendo doloroso per la perdita di un altro caro amico, resta come un esempio di coerenza e di consapevole connessione tra la competenza e l’onestà professionale e la coscienza di svolgere compiti significativi per l’affermazione non facile di una scienza rivolta allo sviluppo di una conoscenza libera e benefica non vincolata agli opportunismi e alle posizioni di comodo e a quella che egli chiamava "l’occupazione incompetente e prepotente dei ruoli". Giorgio Trenta ne era un assertore convinto e il suo ricordo diventa un messaggio sincero.
Renato Angelo Ricci
Presidente Onorario SIF