Marcella Sanzone (1937-2022)

Marcella Sanzone

È recentemente mancata, nella sua Genova, all’età di 85 anni Marcella Sanzone, una delle ricercatrici pioniere nella Fisica nucleare italiana.

Laureata nel 1962 presso l’Università di Genova, Marcella ha sempre tenuto corsi a vari livelli presso l’Istituto di Fisica e successivamente il Dipartimento di Fisica di quell’università come Professore Incaricato prima e Professore Associato poi.

A partire dai primi anni sessanta ha attivamene partecipato ai programmi di ricerca nei laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) situati presso le Università di Torino e Milano, e presso i Laboratori Nazionali di Frascati e di Legnaro, prima di trasferirsi per un breve periodo in Germania dove ha lavorato, sempre nel campo della fisica nucleare, presso l’Università di Mainz.

Particolarmente significativa è stata la sua estesa attività con i fasci di fotoni di media energia dei Laboratori LEALE (prodotti dall’annichilazione in volo dei positroni del linac) e JET TARGET (prodotti dalla bremsstrahlung etichettata su un bersaglio di Argon liquido degli elettroni circolanti nell’anello di accumulazione ADONE) a Frascati e del microtrone a Mainz; attività che ha prodotto risultati di grande interesse internazionale per la Fisica delle interazioni elettromagnetiche nei nuclei leggeri.

Va inoltre ricordato il suo costante interesse per la Fisica Sanitaria, una disciplina allora agli albori in Italia, alla quale Marcella ha dedicato sempre una parte importante della sua attività, anche assumendo responsabilità gestionali, in qualità di esperto qualificato, e soprattutto didattiche.

I colleghi che con lei hanno lavorato per moltissimi anni e i tanti studenti che hanno avuto il privilegio di averla come docente e come relatrice di moltissime tesi di laurea ricordano di Marcella la indubbia competenza scientifica e la grande disponibilità e umanità che ha sempre dimostrato nei confronti di tutti.

Gianni Ricco e i colleghi del Gruppo 3
INFN di Genova



Marcella Sanzone, un elogio personale

Ho incontrato Marcella per la prima volta nell’autunno del 1972 ad una conferenza a Sendai, in Giappone. Negli anni che seguirono, ci incontrammo più spesso in occasione di alcune conferenze e workshop, nelle quali sviluppammo un rapporto d’amicizia che gradualmente si rafforzò. Sono rimasto molto colpito dalla sua gentilezza, dalla sua attenzione ai desideri degli altri, e dalla sua spontanea volontà di aiutare dove possibile. Inoltre, oltre alla fisica, abbiamo scoperto una varietà di interessi comuni per la letteratura, la storia, l’arte antica e moderna. Come me, Marcella amava la natura, viaggiare, fare escursioni in montagna, andare al mare o in barca a vela.

In questo modo, dopo il nostro primo incontro in Giappone, ci siamo avvicinati gradualmente e, dopo alcuni anni, abbiamo iniziato una vita insieme che durò per più di dieci anni. Durante questo periodo Marcella mi introdusse nei più diversi aspetti della vita italiana. Insieme abbiamo visitato diverse regioni d’Italia, mi ha fatto conoscere la cultura antica, la sua lunga storia; ma anche le peculiarità della vita quotidiana, in particolare le specialità dei vini e la cucina italiana. Quest’ultima la apprezzo molto ancora oggi. Con grande interesse ho anche iniziato a imparare l’italiano, scoprendo particolarità della mia lingua madre che altrimenti non avrei conosciuto.

Anche dopo la nostra separazione siamo rimasti in buona amicizia fino alla sua morte, avvenuta nell’autunno dell’anno scorso, di cui sono venuto a conoscenza solo in questi giorni. Dopo il pensionamento, Marcella iniziò a visitare altri paesi. Soprattutto il Bhutan, di cui aveva apprezzato molto il paese e la gente. Solo di recente ha dovuto abbandonare i viaggi a causa di alcuni problemi di salute.

Ora se n’è andata, ma continuerà a vivere nei miei ricordi.


Marcella Sanzone, a personal recollection

The first time I met Marcella was in 1972 at a conference in Sendai, Japan. In the following years we had various encounters at conferences and workshops during which we became more and more aquainted with each other. On these occasions I was very much impressed by her kind personality, her attention for the needs of others, her willingness to help where possible. Moreover, we discovered besides physics a variety of common cultural interests, i.e. in literature, history, music, ancient and modern art. Like me, Marcella enjoyed nature, liked travelling, hiking in the mountains or spending time at the sea or on a sailboat.

Thus by and by a few years after our first encounter, we became very close to each other and shared our lives for over a decade. During these years, Marcella introduced me to various aspects of the Italian life, the various regions of the country, the ancient culture, the long history and also the daily life, especially the Italian wine and cooking, which even today I still enjoy. Moreover, I also enjoyed studying the Italian language, through which I also had interesting insights into my own language, which otherwise I would not have obtained.

Even after our separation we kept a close friendship until her death last fall of which I had notice only very recently. With her retirement Marcella renewed her interest to visit other countries. In particular she became very fond of the people of Bhutan, a country she liked to visit several times. Only since very recently Marcella had to stop her travel activities because of health problems.

Now Marcella is gone, but she will live in my memories.


Hartmuth Arenhövel
Mainz University