Giovanni Vittorio Pallottino (1937-2020)

Martedì 21 gennaio 2020 si è spento a Roma il professor Giovanni Vittorio Pallottino, grande maestro di scienza e di vita. I colleghi e i suoi discepoli si sono stretti in chiesa attorno alla moglie Maria Luisa Giorgi e ai figli Massimo, Francesco, Carlotta, Beatrice e le loro famiglie, per dare l’ultimo saluto a Gianvittorio.
Grande esperto di Elettronica e Cibernetica, nella sua attività scientifica si è occupato di elettronica nucleare, reti neurali, elettronica spaziale, circuiti e strumentazione a basso rumore, modellizzazione di sistemi e analisi di dati.
Figlio di Maria Sechi e dell’archeologo e accademico italiano Massimo Pallottino, eminente studioso di Etruscologia, Giovanni Vittorio nasce a Roma il 16 dicembre 1937 e si laurea in Ingegneria Elettronica a Roma nel 1962.
Inizia la sua attività di ricercatore presso il Laboratorio di Elettronica della Casaccia del Comitato Nazionale Energia Nucleare (oggi Ente Nazionale Energie Alternative) per poi recarsi negli Stati Uniti d’America dove lavora presso il Cambridge Electron Accelerator di Harvard-MIT in Massachusetts.
Tornato in Italia, si interessa allo sviluppo di strumentazione spaziale lavorando come direttore di ricerca presso l’Istituto di Fisica dello Spazio Interplanetario del CNR. Contribuisce allo sviluppo di moduli di elettronica del satellite italiano per telecomunicazioni SIRIO, progettando anche amplificatori a basso rumore per strumenti destinati ad essere lanciati in orbita.
Agli inizi degli anni ‘70 inizia ad interessarsi alla rivelazione diretta delle onde gravitazionali. Il mio primo fugace incontro con Gianvittorio avviene nel 1973. Io sono ancora un laureando quando Edoardo Amaldi, Guido Pizzella, Ivo Modena, Massimo Cerdonio e Gianvittorio raccontano ai ricercatori della Snam Progetti di Monterotondo cosa intendono fare con quel grosso contenitore giallo che a mala pena entra nella grande sala messa a loro disposizione: è il primo tentativo di costruire un’antenna risonante criogenica di svariate tonnellate.
Superate le iniziali difficoltà dell’impresa, Gianvittorio dà un contributo straordinario alla realizzazione di questi sofisticati rilevatori che puntano a misurare le debolissime perturbazioni dello spazio-tempo. Quel contenitore giallo, modificato opportunamente anche nel colore, diviene Explorer, il rivelatore installato al CERN, che per più di un decennio è l’antenna di onde gravitazionali più sensibile al mondo. Ad Explorer segue poi NAUTILUS, l’antenna di 2 tonnellate raffreddata a 100 mK, installata nei laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Frascati. Gianvittorio continua a lavorare su questi apparati, facendo crescere al contempo una folta scuola di esperti. In questo modo getta le basi per la realizzazione dei più moderni rivelatori, tra i quali spicca Virgo. Egli collabora costantemente con il gruppo romano di Virgo incoraggiando e sostenendo i suoi più giovani discepoli.
In tutti questi anni Gianvittorio ha trasmesso a tutti noi un modo razionale di affrontare i problemi, anche quelli che a volte sembrano insormontabili e generano grande agitazione nel gruppo. In queste situazioni riaffiora sempre alla nostra mente il suo richiamo alla calma attraverso uno dei suoi motti preferiti, “Diamoci un’integrata!”, frutto della sua formazione di esperto in elettronica.
Gianvittorio, oltre ad essere stato un brillante ricercatore, è stato un professore chiarissimo nel senso pieno della parola. I suoi libri sono stati per anni la base su cui si sono formati gli studiosi di Elettronica. Nel mondo dei periti elettronici e nucleari il suo nome resta un riferimento quasi mitologico, come ho sentito affermare da un esperto del campo che molti anni più tardi ho incontrato a Pisa. A partire dal 1968 Gianvittorio ha tenuto all’università La Sapienza i corsi di Cibernetica, Elettronica Applicata, Elettronica e Laboratorio di segnali e sistemi per la Laurea in Fisica. Ha insegnato nei corsi per le scuole di dottorato in Astronomia e Fisica, e nei corsi per la Scuola Superiore per la formazione degli insegnanti (SSIS) e per i corsi di abilitazione all’insegnamento.
Come professore ordinario di Elettronica presso il Dipartimento di Fisica della Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali dell’università di Roma La Sapienza, ha svolto un ruolo trainante nella riorganizzazione della didattica presso questo Dipartimento. È stato Presidente del Corso di Laurea in Fisica negli anni 2000-2003, anni in cui si è attuata la riforma degli studi che ha introdotto le lauree triennali e magistrali. Ha guidato il processo di trasformazione dei corsi, contribuendo a sviluppare criteri di valutazione della loro qualità con un forte richiamo alla questione dell’inserimento professionale dei laureati.
Gianvittorio non è stato solo questo. Pur con un velato pessimismo e un apparente distacco, Gianvittorio è stato profondamente interessato alle vicende sociali. Uomo integerrimo, si riconoscono in lui i tratti di quella passata generazione cha faceva della coerenza e della correttezza uno stile vita. Egli non ha mai nascosto la sua visione politica, così lontana dalla mia, ribadendo con chiarezza e profonda onestà intellettuale le sue posizioni anche nei momenti più delicati e scabrosi della nostra comune vita universitaria.
Amante della scienza e profondamente convinto della validità del metodo scientifico, ha avuto una ricca attività divulgativa, collaborando a numerosi quotidiani e periodici, fra cui le riviste non professionali “Costruire Diverte” poi “CQ Elettronica” ed “Elettronica Flash” con lo pseudonimo di Vito Rogianti.
I suoi libri, scritti con uno stile leggero, sono
intrisi di rigore logico mascherato sempre da
quella leggera ironia che li rende profondi
ma facili e piacevoli da leggere. Sono i libri
su argomenti scientifici maltrattati dalla
cattiva divulgazione della nostra società, ricca
di cultura classica ma ignorante di scienza
in modo sconfortante. Quest’ultimo è un
sentimento che Gianvittorio ha manifestato
in più occasioni, fustigando con un tono tra
l’ironico e l’amaro i nostri mezzi di cattiva
comunicazione. Vale la pena ricordare cosa
ha scritto Gianvittorio il 4 maggio del 2009
a Il Nuovo Saggiatore, Opinioni, online first:
"... Chi affermasse in diretta TV che Leonardo
da Vinci è noto per i suoi studi sulle sculture di
Alessandro Manzoni, forse verrebbe ripreso dal
conduttore della trasmissione. Perché di arte e di
letteratura qualcosina ancora si mastica. Quando
si tratta di scienza, invece, è possibile sostenere
impunemente le più varie baggianate. Magari
mirate a sostenere tesi di parte ed esposte senza
possibilità di contraddittorio ...".
In anni più recenti si è occupato di energia e di ambiente scrivendo nuovi libri. Voglio citare qui solo un paio degli ultimi libri che conservo gelosamente con la sua dedica impressa nella prima pagina: sono quelli su argomenti delicati e controversi presso il comune pubblico. Illustra concetti basilari sulla radioattività nel libro “La radioattività intorno a noi – Pregiudizi e realtà”. Richiama poi in “La fisica della sobrietà - Ne basta la metà o ancora meno”, ad un diverso stile di vita che fa del risparmio il cardine attorno a cui costruire un nuovo modo di affrontare i problemi del mondo moderno.
Gianvittorio oggi non è più tra noi: ci resta il suo insegnamento scientifico e morale che conserveremo gelosamente per trasmetterlo alle future generazioni, come lui ha fatto con noi.
Fulvio Ricci
Dipartimento di Fisica, Università di Roma La Sapienza