Bianca Osculati (1948-2016)

B. Osculati

Bianca ci ha lasciato. È grande il rimpianto in chi l’ha conosciuta ed è stato vicino al suo percorso di brillante ricercatrice e docente. È mancata a Genova il 24 Marzo 2016, a seguito di una grave infermità manifestatasi pochi mesi addietro.

Era nata a Monza il 12 settembre 1948, aveva fatto i suoi studi universitari a Milano, laureandosi in Fisica nel 1972. Subito dopo la laurea aveva vinto una borsa di studio dell’Università del Wisconsin per attività di ricerca presso il CERN di Ginevra, inserendosi nella collaborazione Gargamelle che portò a risultati di grandissimo rilievo. La teoria di unificazione dell’interazione elettromagnetica e di quella debole proposta da Weinberg, Glashow e Salam prevedeva che l’interazione debole potesse essere mediata anche da un bosone elettricamente neutro e ciò trovò conferma sperimentale nel 1973 per merito del gruppo di cui faceva parte Bianca. Tale scoperta contribuì a porre una pietra miliare nella fisica delle particelle elementari. Al CERN Bianca conobbe Carlo Maria Becchi, fisico teorico, genovese, diventato suo marito nel 1973.

Nella seconda metà degli anni ’70 è stata titolare di un assegno ministeriale presso l’Università di Genova diventando poi Ricercatrice Confermata nel 1982 e infine vincitrice di un posto di Professore Associato nel 1992 presso la medesima Università tenendo per lungo tempo corsi di Fisica.

L’attività di ricerca scientifica era continuata, in due esperimenti che utilizzavano lo spettrometro Omega del CERN: dapprima sulla fotoproduzione di adroni con quark charm e successivamente sulla produzione di adroni con quark beauty. Bianca è stata la prima ad osservare in emulsione un evento di produzione associata e successivo decadimento di particelle con charm.

Quando, negli anni ’90, iniziavano a formarsi le collaborazioni per preparare gli esperimenti al Large Hadron Collider del CERN, Bianca ebbe un ruolo decisivo nell’indirizzare il gruppo di cui faceva parte ad impegnarsi nel grande esperimento ATLAS per studiare la produzione di bosoni di Higgs, in cui il gruppo genovese ha mantenuto una supremazia nello strumento che consente la selezione di eventi con quark beauty: i rivelatori a pixel.

I suoi collaboratori non esitano a riconoscere che i suoi suggerimenti e le sue osservazioni sono sempre stati preziosi. E riconoscono in Bianca una generosità non comune: preferiva non mettersi in evidenza cercando sempre di spingere alla ribalta i giovani che riteneva promettenti.

Se l’inizio della sua attività di ricerca ha riguardato un esperimento di grandissimo rilievo altrettanto si può dire dell’esperimento in cui tale attività si è conclusa, esperimento nuovamente legato all’assegnazione di un Premio Nobel.

Bianca ha saputo conciliare gli impegni di lavoro con l’essere madre, moglie, nonna e figlia. Ha sempre prestato una grande attenzione alle esigenze della sua famiglia e particolare cura alla crescita dei suoi figli. Ha affrontato la vita con spirito positivo e con grande disponibilità verso amici e colleghi, sempre con il suo bel sorriso che non dimenticheremo.


Enrico Beltrametto
Università di Genova