Giuliano Moschini (1940-2016)

G. Moschini

Improvvisamente, il 13 maggio scorso, ci ha lasciati Giuliano Moschini, Professore Ordinario di Fisica Medica presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Padova. In quiescenza da qualche anno era tuttavia ancora attivo nella sua opera di docente in diversi corsi di laurea e scuole di specializzazione come Professore a contratto nonché di ricercatore presso i Laboratori Nazionali di Legnaro. Lascia la famiglia (la moglie Manuela, i figli Matteo e Alessandra) cui era legato da profondo affetto.

Giuliano era nato il primo febbraio 1940 e si era laureato presso l’Università di Padova nel 1964. Si era occupato nei primi anni di ricerche di fisica nucleare nell’ambito delle attività promosse a Padova e a Legnaro da Antonio Rostagni e Claudio Villi e gli erano state affidati presso il Laboratorio di Legnaro i controlli relativi all’utilizzo di una Struttura Sottocritica per ricerche di fisica dei neutroni nel contesto del contratto CNEN-EURATOM, sotto la direzione di Rostagni. Fu in quegli anni che lo conobbi in relazione alle attività di ricerca del gruppo di Napoli da me diretto presso l’acceleratore Van de Graaf CN da 5 MV, insieme con Italo Filosofo e Paolo Kusstatcher. Con essi a partire dal 1967, essendo stato chiamato alla Cattedra di Fisica Generale a Padova e alla direzione dei Laboratori di Legnaro, assunti poi a Laboratori Nazionali dell’INFN, iniziai una continua ed efficace collaborazione nell’espletamento delle mie funzioni; Giuliano è stato per lungo tempo mio aiuto direzione. A lui che, a partire da 1965 aveva acquisito notevoli competenze in campo radioprotezionistico e aveva orientato le sue attività di ricerca nella messa a punto di tecniche nucleari in ambito biomedico, fu affidato il compito di organizzare e rendere operativo tutto il complesso di attività di radioprotezione. Di pari passo, nell’ambito dello sviluppo delle attività interdisciplinari dei Laboratori, promosse da Rostagni e Villi e incentivate sotto la mia direzione, egli ha realizzato, con fondi dell’Università di Padova e dell’INFN, un Laboratorio di Fisica interdisciplinare che negli anni si è dotato, grazie ad altri finanziamenti provenienti da MURST,INFN e CEE, di attrezzature idonee di rivelazione ed analisi che, insieme con le tecniche d’irradiazione rese possibili con gli acceleratori CN e AN2000 dei Laboratori, ha dato luogo ad una intensa e proficua attività di ricerca nel campo dei sistemi biologici mediante lo studio degli “elementi in traccia” con tecniche PIXE, Micro PIXE, XRF e reazioni nucleari mirate, degli effetti di radiazioni ionizzanti e non, dello studio di nuovi rivelatori per “l’imaging biologico”, attività portate avanti poi dai suoi più stretti allievi e collaboratori (Bianca Stievano, Roberto Cherubini, Paolo Colautti, Demetri Zafiropulos). La sua attività scientifica, è documentata da oltre 120 pubblicazioni e numerose comunicazioni e monografie e la sua intensa attività didattica si è a lungo espletata sia nei corsi universitari che nelle Scuole di specializzazione in Fisica Sanitaria dell’Università di Padova, del cui Servizio di Radioprotezione egli era Responsabile, che nei Corsi avanzati di Radioprotezione medica tenuti annualmente a Bressanone e di cui era Coordinatore assieme a Enzo Righi dell’INFN. In campo nazionale ha avuto collaborazioni e stretti rapporti di stima e amicizia con Mauro Belli dell’Istituto Superiore di Sanità e Giorgio Trenta, Presidente della Società di Radioprotezione Medica,con quest’ultimo in particolare per l’organizzazione della Scuola di Bressanone.

In effetti Giuliano Moschini è stato insieme con Paolo Mazzoldi (scienza dei materiali) e Paolo Mittner (fisica dell’ambiente), uno dei pionieri di quelle attività interdisciplinari che hanno reso i LNL un centro di eccellenza anche in questo settore (i tre M, oggi tutti scomparsi). In virtù della sua posizione e delle sue competenze radiologiche, egli ha fatto parte del Gruppo Tandem da me diretto e partecipato a tutte le fasi preparatorie e di controllo dell’installazione dell’acceleratore e dell’edificazione del laboratorio di misure connesso. In particolare ha condiviso ed affrontato i periodi di informazione e illustrazione del progetto e della sua importanza culturale nonché di chiarificazione degli aspetti di sicurezza ad una opinione pubblica spesso fuorviata da notizie giornalistiche insensate ed allarmistiche (un giornale locale aveva addirittura inventato la storia di un protosincrotrone con sospetta fuga di raggi gamma!)

Il fatto è che Giuliano Moschini, oltre ad essere persona di forte e solidale amicizia, rappresentava appieno la figura del docente e ricercatore scevro da esibizionismi e consapevole dell’importanza e della serietà nonché dei limiti del sapere scientifico. Questa consapevolezza derivava dalla sua competenza, coerenza e correttezza che hanno sempre costituito una solida barriera contro la iattanza dei saccenti e l’arroganza dei presuntuosi. E quando parlava aveva qualcosa da dire.


Renato Angelo Ricci
Presidente Onorario SIF