Ivo Modena (1929-2017)

Con Ivo Modena scompare un grande fisico sperimentale. È stato autentico protagonista di diverse linee di ricerca, lasciando in tutti i suoi numerosi allievi e colleghi un indelebile ricordo di straordinario maestro di scienza e di vita. Laureatosi in Fisica nel 1954 all’Università di Padova con una tesi sui Raggi Cosmici, sceglie ben presto come campo di attività la fisica sperimentale delle Basse Temperature, quelle prossime allo Zero Assoluto e nel 1960 si trasferisce a Roma seguendo Giorgio Careri.
Lavorò al Comitato Nazionale delle Ricerche e all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Frascati e successivamente divenne Professore Universitario presso La Sapienza prima e a Tor Vergata poi, dove fu il primo direttore del dipartimento di Fisica, e poi il secondo preside della facoltà di Scienze.
Tutte le sue successive ricerche ebbero l’ausilio della criogenia: inizialmente lo studio dei liquidi quantistici 4He ed 3He (suo il primo refrigeratore a diluizione realizzato in Italia).
Poi il biomagnetismo con una fruttuosa collaborazione con medici cardiologi e neurologi per lo studio diretto su pazienti.
Infine il campo di ricerca che lo ha visto impegnato più a lungo: la ricerca delle onde gravitazionali. Iniziò a collaborare fin dagli anni Settanta con il gruppo romano guidato da Guido Pizzella e Edoardo Amaldi sulla realizzazione di rivelatori criogenici prima al CERN di Ginevra con l’antenna Explorer e poi ai Laboratori INFN di Frascati con l’antenna ultracriogenica Nautilus. Grande il suo contributo a queste attività e anche alla vita quotidiana del gruppo.
Anche dopo il suo pensionamento, è stato chiamato come esperto in commissioni per grandi infrastrutture criogeniche e a formare ricercatori e tecnologi. Indimenticabili le sue lezioni all’Università e ai Laboratori del Gran Sasso dell’INFN.
Sposato con Maria Sartori, psicologa e psicoterapeuta, lascia cinque figli che hanno già realizzato le loro cinque famiglie.
Ha sempre mantenuto uno stretto rapporto con la Natura, con la Montagna prima, con il Mare dopo. Gli estesi interessi culturali ed artistici riempivano tutti i ritagli del suo tempo libero. Era Socio fedele SIF sin dal 1955. Chi lo ha conosciuto non potrà mai dimenticare gli insegnamenti professionali e umani da lui ricevuti.
Eugenio Coccia
GSSI, L’Aquila