In ricordo di Vincenzo Grasso (1934-2013)

Vincenzo Grasso

Conobbi Vincenzo Grasso (“Enzo” per gli amici e i colleghi) verso la fine del 1963, quando mi recai a Messina per incontrare il mio relatore di tesi Gianfranco Chiarotti, che si era da poco trasferito da Pavia in quella Università, come vincitore del concorso alla cattedra di Fisica Sperimentale.

Io, giovane laureato di ritorno da un periodo di studi e ricerche su nuovi materiali semiconduttori negli Stati Uniti, ero in attesa di essere chiamato per il servizio militare.

Mi colpì subito l’entusiasmo e la voglia di fare del giovane Enzo, la determinazione di partecipare attivamente alle linee di ricerca “pavesi” avviate a Messina (con Chiarotti arrivarono gran parte dei suoi collaboratori e poco dopo fu chiamato, tra gli altri, Franco Bassani).

L’affinità sugli interessi per le ricerche (in particolare materiali semiconduttori e isolanti, tecniche spettroscopiche in fase di innovazione), favorì senz’altro le nostre interazioni, ma un ruolo importante va riconosciuto al suo calore umano, alla sua presenza incisiva nelle diverse iniziative ed eventi che si stavano prefigurando o svolgendo.

Enzo è stato – vorrei dire da sempre – profondamente messinese e siciliano e, nello stesso tempo, costantemente presente sulla scena nazionale con contributi e incarichi che l’hanno visto più volte, in un arco di tempo di alcuni decenni, spesso tra i protagonisti e pronto ad assumersi responsabilità di primo piano.

Iniziò la sua carriera all’Università di Messina subito dopo la laurea, come assistente e professore incaricato, prima di diventare professore straordinario di Struttura della Materia nel 1976 e professore ordinario nel 1979.

Dal 1976 al 1994 è stato Direttore dell’Istituto di Struttura della Materia e dal 1994 al 2001 Direttore del Dipartimento di Fisica della Materia e Tecnologie Fisiche Avanzate.

Ma al di là di questi dati essenziali, ricchissimo è il “bagaglio” di iniziative intraprese e ruoli ricoperti per la didattica e la ricerca sia presso la sua Università che in ambito regionale. Basti citare, su quest’ultimo versante, quanto ha fatto presso il Comitato Regionale per le Ricerche Nucleari e di Struttura della Materia (di cui è stato anche Vice Presidente dal 1979 al 1982) e presso l’Accademia Peloritana dei Pericolanti (di cui divenne anche Socio Emerito).

La sua figura è stata per un lungo periodo un riferimento sicuro in campo nazionale per lo sviluppo e l’organizzazione delle ricerche nell’ambito del Gruppo Nazionale di Struttura della Materia del CNR e poi nell’Istituto Nazionale di Fisica della Materia.

Una misura tangibile ed un riconoscimento chiaro dell’apprezzamento nei suoi confronti è senz’altro rappresentato dall’ampio consenso con cui è stato eletto membro del Consiglio di Presidenza della Società Italiana di Fisica per cinque volte a partire dal 1999 (dal 2005 ha svolto egregiamente anche le funzioni di Segretario Cassiere).

Spirito di servizio e piena consapevolezza delle responsabilità assunte hanno sempre segnato in modo netto il suo cammino da giovane laureato fino agli ultimi giorni.

Si ricorda ancora l’eccellente organizzazione del LXIX Congresso della Società Italiana di Fisica tenutosi a Messina nel 1983, citato come modello ancora oggi; così come non vanno dimenticati altri convegni di rilievo internazionale a Taormina già tra la fine degli anni sessanta e gli anni settanta su tematiche di punta nella fisica della materia condensata, dove Enzo è stato Organizzatore o Segretario Scientifico.

Il successo delle varie iniziative in cui si è prodigato, che tutti gli riconoscono, va attribuito senz’altro alle sue capacità e alla passione che non è mai venuta meno.

Ad esse – a mio avviso – va aggiunta una qualità determinante e, per il grado di intensità, rarissima: la profonda e spontanea umanità, la disponibilità a dare tutto se stesso. Questo si è manifestato nei confronti degli allievi, dei colleghi e di tutta la comunità.

Conserviamo questo ricordo prezioso: soprattutto oggi ci offre un esempio veramente raro di dedizione alle istituzioni e al loro futuro.


Angiolino Stella
Università di Pavia



Non è facile per un chimico, quale sono, ricordare Enzo Grasso “fisico della materia”. Pur occupandomi da sempre di chimica dei materiali non mi ritengo un cultore della fisica, almeno non tanto da poterne parlare per ricordare le qualità scientifiche di Enzo.

Preferisco ricordarlo per la sua signorilità e per la caparbia determinazione con la quale mi ha trascinato (letteralmente tirandomi per la camicia, in alcuni momenti), nell’avventura di tentare di far comprendere ed accettare l’idea che possa esistere un Albo professionale, diviso in settori, che accolga sia i chimici che i fisici che svolgono un’attività professionale.

In un Paese nel quale il conformismo palese o celato dietro motivazioni pseudo culturali è la norma, Enzo Grasso è stato certamente un anticonformista, che guardava sempre oltre le spalle dei piccoli uomini che gli si paravano dinanzi ostacolando il percorso che, soprattutto nell’interesse dei giovani fisici, aveva razionalmente intrapreso.

Non credo di dover aggiungere altro, salvo la promessa, questa sì, che tenteremo con ogni mezzo di portare a compimento l’opera da lui avviata in questa direzione. Lo dobbiamo a Lui ed ai giovani che tanto gli stavano a cuore.


Armando Zingales
Presidente del Consiglio Nazionale dei Chimici, Roma



Ho avuto il piacere di incontrare per la prima volta Vincenzo Grasso – Enzo per tutti noi – nel 1998 al Congresso SIF di Salerno, sulle scale del Palazzo di Città dove doveva svolgersi la cerimonia inaugurale del Congresso. Quell’anno si sarebbe votato al Congresso per il rinnovo delle cariche sociali della SIF ed Enzo era uno dei candidati per il Consiglio. Fu in quel Congresso che Franco Bassani venne eletto Presidente della SIF, succedendo a Renato Angelo Ricci. Come autorevoli rappresentanti della Fisica della Materia, insieme a Bassani entrarono a far parte del Consiglio di Presidenza Enzo Grasso e Angiolino Stella. A Salerno io fui rieletta Consigliere, diventando tra l’altro Vicepresidente della SIF.

Enzo Grasso fu Consigliere della SIF dal 1999 al 2007 sotto la presidenza di Bassani, assumendo presto il ruolo di Segretario Cassiere della Società: Bassani lo considerava non soltanto un vero amico ma una persona di assoluta fiducia. Conservò tale carica anche in seguito sotto la mia presidenza, a partire dal 2008, fino al giorno della sua improvvisa scomparsa nel mese di maggio 2013.

Grasso fu un importante protagonista nel settore della Fisica della Materia, un’autorevole figura di riferimento nel mondo dell’università e della ricerca, su scala nazionale e nella sua amata Messina. Seppe dare grande spinta e impeto alla fisica in Sicilia. Basti pensare al Centro Siciliano Ricerche Atmosferiche e di Fisica dell’Ambiente da lui presieduto sin dal 1990.

Fu grande amico e sostenitore della SIF, affidabile e rigoroso. Di lui vorrei ricordare l’appassionata e pluriennale battaglia per l’ordine professionale dei fisici (voleva che la professione del fisico venisse dovutamete riconosciuta per il suo giusto valore), quella per il reclutamento dei giovani nella SIF, che portava avanti personalmente con la collaborazione di AlmaLaurea, il consorzio interuniversitario di cui fu a lungo membro del Consiglio di Amministrazione, e quella a favore della Scuola Internazionale di Fisica “Enrico Fermi” di Varenna che, come noi tutti, portava nel cuore.

Era un uomo di profonda umanità, di un senso dell’ospitalità senza pari quando lo si andava a trovare a Messina, un uomo che si faceva voler bene. Alla SIF, i suoi colleghi e tutti i membri del personale non lo dimenticheranno. Per me, successore e allieva dei suoi grandi amici Franco Bassani e Nino Zichichi, e per mia figlia Laura, Enzo riusciva sempre ad avere particolari attenzioni e a manifestare in ogni occasione il suo sincero affetto. Ogni qualvolta lo si incontrava, nell’arrivare e nell’andarsene, Enzo ci abbracciava tutti. Abbracciava le signore della SIF e tutti i colleghi Consiglieri che magari non se l’aspettavano ma che sottostavano a quella sua usanza con un certo bonario divertimento. Ora quegli abbracci ci mancheranno.


Luisa Cifarelli
Presidente SIF