In ricordo di Sergio Focardi (1932-2013)

Sergio Focardi

Sergio Focardi ci ha lasciato il 22 giugno dopo un periodo di tormentata malattia, portando con sé una parte importante della storia della SIF e della fisica italiana.

Fiorentino di nascita conseguì la maturità scientifica nella sua città natale nel 1950, vincendo nello stesso anno il concorso di ammissione alla Scuola Normale di Pisa, dove ha compiuto i suoi studi universitari laureandosi in fisica con lode presso la stessa Università nel novembre del 1954 e conseguendo il diploma della Scuola Normale. Sergio entrava alla Normale, insieme con Carlo Rubbia, con cui doveva in seguito collaborare per un certo periodo in esperimenti di fisica della particelle, nel momento in cui io ne uscivo: facemmo in tempo comunque a conoscerci anticipando quella che doveva poi essere una lunga, costante amiciza e militanza comune nella SIF dal 1971 in poi.

Sergio rimase, dopo la laurea, a Pisa svolgendo attività di docenza come assistente straordinario e incaricato e fu subito impegnato in esperimenti in collaborazione con, tra gli altri, M. Conversi, A. Gozzini, C. Rubbia, in particolare nella realizzazione di un nuovo tipo di camera odoscopica e nello studio delle proprietà dei rivelatori a tracce.

Rimase a Pisa fino al 1956 per trasferirsi poi a Bologna, dove, a parte la breve parentesi del 1977 a Messina, dopo aver vinto il concorso a professore ordinario, ha svolto sostanzialmente e quasi interamente la sua attività accademica, insegnando fisica generale, fisica sperimentale e fisica superiore. L’attività di ricerca, documentata da numerose pubblicazioni, si riferisce in particolare, alla fisica delle particelle elementari cui Sergio ha dato contributi di rilievo sia nella parte fenomenologica che in quella strumentale, per esempio nella costruzione di una della prime camere a bolle e negli esperimenti relativi alla cattura totale di muoni in idrogeno liquido, oltre che nella produzione di molecole mu-mesoniche, che hanno caratterizzato negli anni ‘60 l’attività del gruppo Conforto, Focardi, Rubbia, Zavattini. Da ciò si è sviluppato poi tutto il suo impegno di fisico sperimentale nello studio di processi connessi alle varie interazioni nucleari sia forti che deboli ed elettromagnetiche, come testimoniato dai suoi particolari contributi agli esperimenti di alta energia al CERN relativi alle collisioni tra protoni e tra protoni e mesoni con produzione e studio del decadimento di particelle e risonanze strane oltre che a importanti realizzazioni strumentali e di acquisizione dati, in collaborazioni nazionali e internazionali.

Ciò che lo ha particolarmente distinto come docente e come ricercatore era la sua marcata attitudine al dettaglio e alla precisione dei fenomeni e delle tecniche di misurazione. Questo lo ha portato, nella seconda parte della sua carriera di ricercatore, ad interessarsi di fenomeni al limite di condizioni estreme. Tipica la verifica, a distanze dell’ordine della decina di metri, della legge di Newton, utilizzando come sorgente del campo gravitazionale, le variazioni di massa, dovute a quelle di livello, del lago di Brasimone, sull’Appennino Tosco- Emiliano nonché la misura della costante G con un gravimetro superconduttivo. Più controversa la sua partecipazione allo studio di processi anomali in sistemi metallo-idrogeno a temperature dell’ordine dei 300 °C, nell’ambito della “vexata quaestio” della cosiddetta fusione fredda. Focardi vi si è cimentato negli ultimi anni mediante processi di catalisi ritenuti adatti alla produzione di calore. In tale vicenda ha coraggiosamente messo in gioco la sua affermata reputazione di fisico sperimentale, indiscussa come, in ogni caso, la sua onestà intellettuale.

Rilevante è certamente stata la sua partecipazione alle attività dell’INFN, prestando la sua opera come direttore della Sezione di Bologna nel triennio 1973-1976 e alla riorganizzazione della stessa dopo il trasferimento da via Irnerio a viale Berti Pichat.

In tale contesto va ricordata la sua opera di docente e di solerte didatta, autore anche di pregevoli testi di fisica e di matematica. Dal 1980 al 1989 è stato preside della Facoltà di Scienze dell’Università di Bologna e dal 1992 al 2000 Presidente del Corso di laurea in Scienze dell’Informazione a Cesena che egli stesso aveva fondato così come a Ravenna dove aveva promosso il Corso di Scienze Ambientali. Nel 2005 è stato nominato Professore emerito dell’Università di Bologna.

La sua competenza fu di notevole rievanza anche nell’ambito della collaborazione con altre comunità scientifche, costituendo un riferimento prezioso per la costituzione del COASSI (Comitato di Coordinamento delle Associazioni Scientifiche Italiane) prima come Segretario e poi come Presidente dal 1988 al 1990.

Tale attività si configura nel contesto della sua opera come Consigliere della SIF dove probabilmente ha dato il meglio di sé. è in tale veste infatti, che si esprime il suo inestimabile contributo alla storia della SIF e della comunità dei fisici italiani

Socio della SIF dal 1955, è stato ininterrottamente eletto Consigliere della Società dal 1971 (sotto la presidenza di Giuliano Toraldo di Francia) al 2010 (Presidente Luisa Cifarelli) svolgendo le funzioni di Segretario cassiere dal 1974 al 2004. A partire dal 1974, quando divenne Presidente Carlo Castagnoli, la figura del Segretario cassiere, prese, con Focardi, una connotazione particolare che tutti ricordano e che fece di lui, con l’amichevole e affettuosa collaborazione dello storico Collegio dei Revisori dei conti formato da Giorgio Comini, Icilio Agostini e Luciano Maiorani, e dello staff segretariale e amministrativo della SIF, un elemento di fondamentale importanza nell’assetto della Società. Con le sue qualità professionali ed umane, condite di arguzia toscana e di confortevole bonomia acquisita sul campo in terra emiliana, ha contribuito in maniera essenziale all’atmosfera peculiare della SIF, un’Associazione che non ha solo blasoni scientifici e, più in generale, culturali, ma ha costituto e costituisce un insieme di rapporti più che amichevoli e affettivi di notevole importanza umana.

Con me, ritrovatici dopo i trascorsi universitari, in tutto il periodo della mia Presidenza (dal 1981 al 1998) ha collaborato con grande amicizia e impagabile efficienza alla organizzazione della struttura della Società con un personale di prim’ordine, cui si era legato di affetto e stima reciproca contribuendo sicuramente al riconoscimento e al prestigio della Società. Per tutti era l’impagabile “FOC”, come usavamo chiamarlo. Nel 1985, nell’ambito della mia iniziativa di far nascere il “Nuovo Saggiatore”, egli fu, con Pio Picchi, Andrea Taroni e lo staff editoriale, elemento essenziale per la riuscita dell’impresa atta a trasformare un bollettino societario in una rivista scientifica divulgativa. Tutti ricorderanno anche i suoi pregevoli contributi nella rubrica da lui diretta “Scelti per voi”, in cui tra notizie e curiosità tecnico scientifiche di attualità riusciva a interessare ed anche a divertire il lettore. Importante anche la sua collaborazione nell’organizzazione della famosa Conferenza del 1984 a Bologna dedicata ai 50 anni di storia della Fisica delle Interazioni deboli (“Fifty years of Weak- Interactions Physics”) e nella edizione del rispettivo libro curato insieme con me da A. Bertin e A. Vitale, di cui redasse l’introduzione storica e le proprietà fondamentali delle interazioni deboli che porta la mia firma accanto alla sua.

Ed anche dopo con Franco Bassani e Luisa Cifarelli, è stato di prezioso aiuto assicurando la sua presenza, la sua collaborazione nelle attività editoriali e nei rapporti interni e la sua esperienza di grande “veterano” della Società fino al manifestarsi dei sintomi più gravi della sua malattia.

Il riconoscimento a Socio Benemerito nel 2011 forse non dice tutto di ciò che Sergio si porta via della militanza e delle nostre imprese comuni nella SIF, di cui, vorrei semmai dire, egli rimane Socio “Superbenemerito”.

Egli sarà ricordato e menzionato giustamente per altre attività e da altre istanze. Ma è soprattutto il “nostro Sergio” della SIF, membro autorevole e più ancora amico e compagno impagabile, che abbiamo salutato, associando il nostro addio a quello di Carla e famiglia, e per questo indimenticabile.


Renato Angelo Ricci
Presidente Onorario SIF