Nicolò D'Amico (1953-2020)

Nicolò D'Amico

Nicolò (Nichi) D’Amico, astrofisico e presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, è morto improvvisamente all’età di 67 anni, lasciando addolorata e attonita la nostra comunità scientifica e quanti lo hanno conosciuto personalmente.

Essenziali due isole nella sua vita: la Sicilia, dove era nato (a Palermo il 28 giugno 1953), si era laureato e aveva iniziato la sua brillante carriera scientifica e la Sardegna, dove si era affermato come leader visionario e dove ricopriva l’incarico di professore ordinario di astrofisica presso il Dipartimento di Fisica dell’Università di Cagliari. In mezzo la fondamentale tappa di Bologna e varie esperienze in Italia e all’estero.

L’attività di Nichi era centrata sulla radioastronomia, con risultati straordinari come la celebre osservazione del primo sistema binario costituito da due pulsar. Nella sua lunga e prolifica attività, il progetto che più lo aveva appassionato era sicuramente stato la realizzazione del più grande radiotelescopio italiano: Srt (Sardinia Radio Telescope), dislocato nel sud dell’isola e inaugurato nel 2013. Ci aveva messo anima e corpo, anche quando, per mancanza di fondi, il progetto rischiava di naufragare.

D’Amico guidava l’Inaf dal 2015, chi scrive lo ha visto all’opera e ammirato proprio in questa fase. La carica gli era stata confermata nel dicembre scorso. La sua morte prematura lascia un grande vuoto nella astrofisica italiana.

Nichi si era laureato con lode in Fisica nel 1977 presso la Cattedra di Fisica Superiore dell’Università di Palermo. Aveva subito ottenuto una borsa di studio del CNR e nel 1982 era diventato ricercatore universitario presso la Facoltà di Scienze dell’ateneo siciliano.

Nel 1985 era stato per un anno NATO Fellow presso la Radiophysics Division dello CSIRO a Sydney, Australia. Poi, nel 1990, aveva ottenuto un incarico di ricerca presso l’Istituto di Radioastronomia di Bologna alla Stazione Radioastronomica di Medicina. Nel 1996 era diventato Astronomo Associato all’Osservatorio Astronomico di Bologna di cui, dal 1996 al 2001, era anche stato il Vicedirettore. A Cagliari fu chiamato nel 2002 come Professore Ordinario presso il Dipartimento di Fisica dell’Università. Dal 2002 al 2010 è stato il Direttore dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari (INAF-OAC).

L’archivio internazionale della NASA “Astrophysics Data System” conta circa 300 entries a suo nome e quasi 10000 citazioni. Di queste pubblicazioni, una decina sono in collaborazione con il Nobel 1993 J. H. Taylor, e più di una ventina sono apparse su Nature o Science. L’istituto americano Thomson-ISI lo segnalava come lo scienziato più citato nel 2004 nel settore delle scienze spaziali. Tra i tanti riconoscimenti che aveva ricevuto spiccano il Premio Europeo Cartesio per la Ricerca Scientifica, ricevuto a Londra nel 2005, e la Medaglia del Commonwealth Australiano “CSIRO Medal Certificate” ricevuta a Melbourne nel 1993.

Concludo con le parole di chi lo ha conosciuto bene, Andrea Possenti, uno dei suoi numerosi allievi e suo immediato successore come Direttore dell’Osservatorio Astronomico di Cagliari: “È un grande compito quello che ci lascia: un’eredità fatta di entusiasmo, capacità di ascolto, capacità di andare alla radice dei problemi, e di considerare la primaria importanza delle persone con cui si lavora”.


Eugenio Coccia
Gran Sasso Science Institute