Strega di Agnesi
Il libro è dedicato alla vita di Maria Gaetana Agnesi, brillante matematica del settecento.
È una storia romanzata, anche se basilarmente aderente alla realtà, in cui l’autore inserisce molti spunti di riflessione legati alle difficoltà di affermazione professionale della Agnesi, dovute al suo essere donna. Temi facilmente inquadrabili nell’ambito dei problemi di disparità di genere, che rendono il libro particolarmente attuale e stimolante.
La storia è quella di Maria Gaetana Agnesi, nata a Milano nel 1718, primogenita di un ricco commerciante dalla mente aperta, che riconoscendo le doti intellettuali della figlia, le assicura un’istruzione completa in tutti i campi del sapere.
A 10 anni Maria Gaetana già comprende e scrive in sette lingue ed è appassionata allo studio in generale, sia di materie umanistiche che scientifiche. Man mano però il suo interesse e il suo impegno si rivolgono sempre più alla matematica, grazie anche alla fortuna di avere un maestro illustre dell’università di Padova: il monaco Ramiro Rampinelli. Questi, oltre ad essere sua guida, diventerà importante interlocutore per la scrittura del suo manuale di matematica Instituzioni Analitiche ad uso della gioventù italiana, che le darà fama europea. Il testo è una sintesi delle conoscenze raggiunte nei campi dell’algebra, della geometria analitica, dell’analisi infinitesimale, e del calcolo differenziale ed integrale.
In particolare in esso viene realizzata una nuova descrizione di una curva (già studiata precedentemente da Fermat) utilizzando una funzione cubica e denominandola “versiera”, per le sue caratteristiche di forma. Nella traduzione inglese la parola “versiera” fu intesa come avversiera, ovvero avversaria di Dio, e tradotta come witch, ovvero strega. La curva da allora è universalmente conosciuta con il nome Strega Agnesi.
L’acquisita fama le dà accesso all’Accademia delle Scienze di Bologna e la stessa città, da sempre modernissima, le attribuisce l’incarico di Lettrice Onoraria di Matematiche, registrandola come docente dello Studium.
Di fatto però la Agnesi non ebbe mai accesso ad un’aula universitaria e i suoi studenti al più potevano visitarla a casa per ricevere le sue lezioni. Questi fatti la indussero ad impegnarsi in una strenua lotta, basata su una logica ferrea di ragionamento, sull’assoluta parità di uomini e donne nei campi del sapere.
L’autore riporta questa parte della vita dell’Agnesi, nel capitolo più interessante del libro, “Una conversazione”, in cui la Agnesi parla con uno dei protagonisti del romanzo (un cantore, tale Serenello, di cui è confidente) esprimendo la sua sofferenza interiore per non essere riuscita a ottenere per se e altre donne l’acquisizione di diritti importanti, quali l’insegnamento universitario.
L’autore riesce a esprimere l’intensa sofferenza della Agnesi e attraverso questa esprime alcuni chiari concetti sulla parità di genere e sui diritti femminili, come nel passaggio: “Che importanza può avere esser maschio o femmina nell’espressione del pensiero, nella formulazione di concetti, nella ricerca di una verità terrena delle leggi della natura che ci governano, che solo la dimostrazione matematica può darci?”.
Il libro (ed anche la storia reale) si conclude con l’abbandono degli studi matematici da parte dell’Agnesi delusa e demoralizzata dagli insuccessi ottenuti per i diritti femminili, per occuparsi dello studio delle Sacre Scritture e di attività filantropiche. In particolare fu dedita alle donne inferme ed indigenti.
Anche se il libro è ambientato nel 18° secolo alcuni aspetti sono trasferibili all’epoca attuale dove, soprattutto nel campo scientifico, la parità di genere è lontana dall’essere realizzata. In sintesi il libro è un’analisi lucida ed apprezzabile della condizione femminile nei campi del sapere scientifico, espressa in maniera chiara e di piacevole lettura.
Sara Pirrone
CPO-SIF
- Antonio Contestabile
- Strega di Agnesi
- Le trame di Araneus
- Aracne, 2017
- pp. 196, € 14,00
- ISBN: 978-88-255-0729-4