Cosmology and motion: Galileo, Descartes, Gassendi
In questa rubrica de Il Nuovo Saggiatore dedicata ai libri trova ottima collocazione, non fosse per il nome, il volume 2012 di “Galilaeana” per i saggi di tre insigni studiosi, Maurice Clavelin, John Heilbron e Isabelle Pantin, sulle relazioni di Descartes e Gassendi con l’opera di Galilei riguardo alla cosmologia e le leggi del moto, e sulle apparenti bizarrie di una fisica senza forze quale è discusssa nel “Dialogo”. Maurice Clavelin nel suo “Galilée, Descartes, et la nouvelle vision du monde”, scontata la severa e sistematica critica di Cartesio all’opera di Galilei, in particolare ai “Discorsi e dimostrazioni sopra due nuove scienze”, dimostra come essi concordassero sull’autonomia assoluta della filosofia naturale e come Cartesio prendesse spunto dall’osservazione galileiana delle macchie solari per elaborare un ingegnoso modello cosmologico a vortici. Con esso Cartesio interpreta il moto dei pianeti e delle comete, e anche l’apparizione e scomparsa delle novae. Impressiona la teoria cartesiana dei tre elementi che permeano lo spazio costituendo “la sorgente e la sede di tensioni centrifughe e centripete costanti”, che formano pianeti e comete e ne forzano il moto su traiettorie curve. Si poneva chiaramente il problema del moto curvo in apparenza senza forze materiali. La fisica galileiana senza forze è vista nell’affascinante saggio successivo di John Heilbron, “The bizzarrie of the Dialogo: myth, marvel and make-believe in Galileo’s force-free physics”, come paradosso, reso ingegnoso, seppure complicato, dalla sua riduzione a pura geometria. Con il senno di poi potremmo considerare entrambi i nostri due grandi filosofi della natura più preveggenti di Nostradamus: le forze fondamentali come prodotto della geometria dello spazio sono tema attuale. Il terzo saggio, “L’Institutio Astronomica de Pierre Gassendi et la vulgarization des arguments coperniciens après la condemnation de Galilée” di Isabelle Pantin offre un’eccellente ricostruzione dell’insegnamento accademico dell’astronomia, dalla tradizione geocentrica tardo-medievale al fondamentale testo di Gassendi, rigorosamente copernicano e fondato su nuove importanti osservazioni che Gassendi stesso, eccellente astronomo, aveva compiuto. Tra queste l’accurata analisi del transito di Mercurio davanti al sole, compiuta nel 1631 e dalla quale il modello eliocentrico emergeva con schiacciante evidenza.
“Galilaeana” 2012 presenta nelle successive
rubriche “Studies, Notes & gleanings”, ed “Essay
reviews” nove altri articoli molto interessanti
su varie questioni galileane, che meriterebbero
anch’essi un discorso se vi fosse abbastanza
spazio in questa sede. Meglio però invitare
il lettore che non conosce “Galilaeana”
a esplorare il volume IX del 2012, cosí come
le interessantissime annate precedenti
e il volume X in arrivo nell’anno appena
iniziato. Al di là degli eccellenti contenuti,
certamente apprezzerà l’alto livello scientifico
e la qualità grafica della rivista.
G. Benedek
Università di Milano-Bicocca
- M. Clavelin, J. Heilbron, I. Pantin
- Cosmology and motion: Galileo, Descartes, Gassendi
- Galilaeana-Journal of Galilean Studies, Anno IX. Istituto e Museo di Storia della Scienza, Leo S. Olschki Editore, Firenze, 2012
- pp. 238, pp. 3-90, € 56,00
- ISSN 1971-6052