Storia italiana dello spazio

Caprara

Visionari, scienziati e conquiste dal XIV secolo alla stazione spaziale

Italia spaziale

Una enciclopedia storica delle avventure spaziali, proposta dal responsabile della redazione scientifica del Corriere della Sera, a coronamento di una carriera ricca di riconoscimenti, e dedicata al racconto dello spazio. Il filo conduttore è la presenza e il ruolo di tecnici e scienziati italiani, che, nella lunga storia, sono sempre riusciti a dare contributi significativi, pur nei limiti di situazioni oggettive sfavorevoli, spesso superandole. Il taglio è decisamente tecnologico, dato che si parte dalla preistoria dei razzi pirotecnici, e dei fuochi artificiali, esibiti alle feste nelle corti rinascimentali. Per passare ai primi tentativi di utilizzo bellico dei razzi, che non portarono a risultati.

Erano sempre preferiti i cannoni, più precisi e affidabili. L'elenco dei personaggi italiani delle prime fasi della missilistica è nutrito. Comprende sognatori e audaci progettisti, che rischiavano in proprio per superare i limiti della gravità terrestre.

La missilistica è diventata una cosa seria durante e soprattutto dopo la seconda guerra mondiale. Pur nel contesto difficile della guerra fredda, l'Italia si impegnò con insistenza, a cercare la sua via allo spazio. Lo fece prima con Luigi Broglio, e i suoi lanci dalla base galleggiante, ancorata al largo del Kenia. Era ancora una Italia bambina, presa per mano dagli USA.

Continuò con Edoardo Amaldi, fresco reduce dai successi del CERN, che proponeva di abbandonare la tutela del grande alleato, per buttarsi nella mischia delle collaborazioni europee, viste come il terreno più favorevole per lo sviluppo scientifico nazionale.

Dimostrando così coraggio e visione, ma anche esprimendo “una posizione lontana dagli interessi delle possibili applicazioni che lo spazio offre” ( pag. 273). Per giungere a uno stadio più maturo, come quello legato a due personaggi di Bologna, Giampietro Puppi e Beniamino Andreatta : “ la loro opera di persuasione, fondendo due valori diversi, quello scientifico e quello economico, risultava determinante sul piano politico” (pag. 317).

Di qui la perdurante dialettica fra le esigenze della ricerca di punta, con la raffinata strumentazione da mettere a bordo dei satelliti, e il costo elevatissimo di vettori complessi, per i lanci in orbita, e la conseguente preferenza per impieghi come le telecomunicazioni. Nella ricostruzione di decenni di voli spaziali, sfilano astronauti e super-tecnici, scienziati illustri, manager, ministri e presidenti dell'ASI. A dimostrazione delle difficoltà di una politica della ricerca, in un Paese privo di politica industriale. Meritorio lo sforzo dell'autore volto a illustrare a una vasta platea, il dramma delle idee e delle persone dell'Italia spaziale, che ha comunque trovato la sua via anche nel mondo globalizzato. E la storia continua.

L. Belloni
Università di Milano



G. Caprara
Storia italiana dello spazio
Visionari, scienziati e conquiste dal XIV secolo alla stazione spaziale
Saggi, Bompiani, 2012
pp. 496, € 19.00
ISBN 45271106