Il Mestiere della Scienza
La ricerca scientifica tra artigianato e big science
Scritto da Carlo Bottani, un fisico sperimentale della materia, il libro non è sulla fisica e neppure sulla scienza in generale, ma è soprattutto uno scritto sul rapporto tra il “mestiere” del ricercatore e la società in cui vive. è fortemente ispirato dalla passione dell’autore per il proprio lavoro a tal punto da considerare questa passione come una specie di vocazione. Nonostante questo visione quasi religiosa, che certamente risiede in una logica strettamente personale, gli aspetti più laici che ne risultano sono comunque una consapevolezza per la ricerca della verità senza dogmi e una tensione verso una missione sociale nel comunicare e condividere la propria esperienza. L’autore analizza in maniera critica, oltre al proprio ruolo, quello della tecnologia, della comunicazione e della scienza nella società di oggi. Il libro dedica a ciascuno di questi argomenti un capitolo da cui traspare un’ampia cultura dell’autore sviluppata e coltivata parallelamente al mestiere di fisico.L’autore non nasconde la propria preferenza per l’organizzazione della ricerca tipica di una bottega artigiana, dove il gruppo di lavoro è abbastanza piccolo, esiste un maestro da cui imparare e il duro lavoro procede da una prima forma imitativa ad una più creativa legata alla maturazione dell’allievo/ricercatore. Questa visione è complementare, ma non pregiudizialmente contraria, alla logica dei grandi centri di ricerca in giro per il mondo dedicati a ricerche che richiedono considerevoli investimenti e un gran numero di persone impegnate ciascuna in una piccola frazione del tutto. La tematica, senza dubbio controversa, induce il lettore a riflettere sui possibili scenari di una organizzazione efficace della ricerca nel nostro tempo.
Nel rapporto tra “Scienza e conoscenza” la visione dell’autore è più legata alla prassi che prevale sull’astrazione: si può sostenere la coesistenza di concetti e forme che a prima vista sembrano escludersi a vicenda arrivando sino all’incoerenza se questa è utile per descrivere fenomeni che non comprendiamo appieno. L’autore, pur ritenendo essenziale e irrinunciabile il ricorso all’esperimento, mette in guardia il lettore che la scienza non pretende dai risultati sperimentali di descrivere “il mondo” ma “un mondo” fatto di simboli e convenzioni per ottenere il maggiore potere predittivo possibile da leggi che tuttavia non sono incrollabili. Di fisica l’autore parla esplicitamente nell’analisi storica del ritardo con il quale è nato nel nostro paese l’interesse verso gli sviluppi tecnologici intesi come ricerca applicata, da qui il rapporto tra “Scienza e tecnologia”. Da apprezzare in “Scienza e comunicazione” la revisione critica della divulgazione, assolutamente necessaria anche se spesso fuorviante nelle modalità. Più delicato è il tema “Scienza e società” dove il ruolo della politica nelle scelte strategiche nell’ambito della ricerca, l’influenza del mondo accademico e il flusso di investimenti vengono discussi criticamente dall’autore.
Tra gli altri, il libro ha il pregio di saper mostrare anche ai non addetti ai lavori, ma comunque culturalmente preparati, un’esperienza di lavoro in tutti i suoi vari aspetti nell’ambito dei possibili mestieri offerti dalla scienza e lo spunto per una serie di riflessioni a trecentosessanta gradi nel sociale.
Sandro De Silvestri
Politecnico di Milano, CNR-IFN, Milano
- C.E. Bottani
- Il Mestiere della Scienza
- La ricerca scientifica tra artigianato e big science
- Scienza F. A., Franco Angeli, Milano, 2015
- pp. 138; € 17.00
- ISBN 9788891726957