Nove parole della fisica
Che l’autore non sia un fisico e basta lo si capisce subito. Il libro è un libro di scienza, ma anche di storia, di letteratura, di arte. Una piccola enciclopedia fatta di 9 voci che sono 9 parole, o meglio, 9 concetti fondamentali della fisica.
L’idea nasce dalla realizzazione di un “glossario”, diventato successivamente una rubrica dal titolo “Per saperne di più” nel Giornale di Fisica della Società Italiana di Fisica, cui l’Autore si è dedicato negli ultimi anni, rubrica contenente articoli intesi a chiarire termini e concetti di base nell’apprendimento della fisica.
La scelta delle 9 parole in questione – vuoto, inerzia, atomo, simmetria, spazio-tempo, massa, eclissi, quark, cosmo – non è casuale poiché permette di toccare e interconnettere tutti i grandi temi di maggiore attualità della fisica moderna. A ogni parola corrisponde un ricchissimo saggio, rigoroso ma avvincente, che sfata molte ovvietà, correggendo talvolta alcuni errori, racconta dettagli ed episodi non sempre noti o magari dimenticati, e soprattutto inquadra l’evoluzione della parola stessa in un preciso contesto storico e scientifico partendo da un punto di vista spesso inedito o insolito. Nel testo si intuisce anche quali siano i personaggi della scienza preferiti dall’Autore, cui sono dedicate frasi dense di significato e di considerazione che mirano a dare loro il giusto credito. Il libro non contiene (quasi) nessuna formula, solo qualche grafico e qualche fotografia (purtroppo in bianco e nero), ha una bella prosa scorrevole, densa di citazioni ben scelte e ben collocate, che corroborano quanto descritto in modo gradevole e convincente. E facciamo qualche esempio.
La descrizione dell’esperimento di Blaise Pascal realizzato in cima al Puy de Dôme, grazie alla collaborazione del cognato Florin Périer, per stabilire la variazione della pressione atmosferica con la quota, è deliziosa. “Il tempo appariva molto bello alle cinque del mattino ...”, scrive Périer a Pascal, e l’Autore ci riferisce della scalata con tubi di vetro e bariletto di mercurio di cinque intrepidi sperimentatori e della loro “ammirazione e stupore”, sempre nelle parole di Périer, di fronte ai risultati ottenuti. Risultati che mettevano la parola fine all’erronea tesi dell’horror vacui della natura.
A proposito dell’inerzia, l’Autore ci racconta e illustra un esperimento concettuale proposto da Giordano Bruno, ai più noto come il filosofo che per le sue convinzioni sulla Sacra Scrittura, sulla Trinità e sul Cristianesimo, fu scomunicato, incarcerato, giudicato eretico e quindi condannato al rogo. L’esperimento di una nave che risale un fiume passando sotto a un ponte, con lanci simultanei di pietre dal ponte e dall’albero della nave, ideato allo scopo di falsificare la fisica aristotelica, è corretto anche se non coglie ancora la sostanza del principio d’inerzia che si deve invece a Galileo Galilei. L’Autore lo fa trascrivendo le precise parole di Giordano Bruno ne La cena delle ceneri, il che rende il tutto ancor più interessante.
Per l’atomo, l’Autore parte dalla Tracia dove 24 secoli fa i greci Leucippo e il suo allievo Democrito (dunque non solo lui, come tutti credono) intuirono prodigiosamente la teoria atomica della materia. Ci ricorda la condanna dell’atomismo da parte del Concilio di Trento (perché contrario al dogma della Transustanziazione nell’Eucaristia). E poi ci racconta i maggiori progressi realizzati per comprendere la struttura della materia e i rivoluzionari metodi sperimentali via via applicati fino al giorno d’oggi per riuscire a “vedere” realmente gli atomi.
Per parlarci di simmetria, l’Autore esordisce con i fiori (di cui è un assiduo fotografo, capace di coglierne artisticamente dietro all’obiettivo gli incantevoli colori e le forme delicate) per poi passare a rigorose e chiare considerazioni matematiche e loro applicazioni, per esempio alle spettacolari piramidi egizie o alle enigmatiche ziqqurat mesopotamiche.
Nel capitolo dedicato allo spazio-tempo (che consiglio a tutti coloro che intendono parlare di relatività, di etere, e così via), è divertente l’accenno a Flatlandia, un racconto fantastico che si svolge in uno spazio a due dimensioni, e anche divertente è il riferimento alla Grande Arche de la Fraternité di Parigi, concepita come proiezione a tre dimensioni di un ipercubo. Grande omaggio e credito vengono resi per la teoria della relatività a Henri Poincaré, troppo spesso dimenticato nei libri di testo, e non solo.
Per quanto riguarda la massa, l’inizio è alquanto “pop” e inaspettato, con la citazione dei versi della canzone di Domenico Modugno che immaginava di saltellare leggero sulla Luna. Ma non lasciamoci distrarre, perché poi l’Autore ci parla di Galileo Galilei, di Isaac Newton, di Hendrik Lorentz, dei concetti interconnessi di massa, energia e momento, ci parla dunque di relatività, per arrivare infine alla scoperta fatta al CERN del bosone ipotizzato da Peter Higgs, particella il cui campo è responsabile tramite il meccanismo della cosiddetta “rottura spontanea di simmetria” della massa dei costituenti elementari della materia.
Il capitolo sull’eclissi (il mio preferito) è strettamente connesso con la relatività, ossia con il trionfo di Albert Einstein e della sua teoria della gravitazione. L’Autore in questo caso ci fa una pittoresca cronaca delle due avventurose spedizioni all’Equatore, organizzate allo scopo di sfruttare l’eclissi del 1919 per poter misurare gli spostamenti delle stelle vicine al Sole, così come previsti da quella incredibile teoria che ipotizzava la curvatura dei raggi di luce in prossimità dell’imponente massa solare. Queste spedizioni, una verso Sobral in Brasile, l’altra verso l’isola portoghese di Principe nel golfo di Guinea, riuscirono a fornire risultati epocali, proprio a conferma della teoria. Quanti avvincenti dettagli sulle rotte, le navi, gli strumenti, i personaggi: Frank Dyson, Andrew Crommelin, Arthur Eddington, ...
Sui quark, i costituenti ultimi della materia (non gli atomi, dunque), ossia sui costituenti infinitamente piccoli dei nucleoni presenti all’interno del nucleo di ogni atomo, l’Autore non si dilunga troppo. La storia di queste misteriose particelle e delle loro tre cariche di colore (non una come la carica elettrica) è piuttosto recente e ancora tante sono le cose da capire riguardo al loro comportamento all’interno dei nucleoni e alle loro interazioni.
L’Autore ce lo fa intuire, in grande sintesi. Il capitolo finale di questo libro non poteva che riguardare il cosmo, e l’infinitamente grande, ritracciare l’epopea del nostro Universo in espansione dal Big Bang a oggi, 14 miliardi di anni dopo. L’Autore popola vivacemente questo capitolo di grandi scienziati, filosofi, scrittori poeti di tutte le epoche e di tutte le parti del mondo, narrando così in fondo la storia del cosmo attraverso la storia dell’umanità.
Luisa Cifarelli
Università di Bologna
- Alessandro Bettini
- Nove parole della fisica
- Vuoto, inerzia, atomo, simmetria, spazio-tempo, massa, eclissi, quark, cosmo
- Bollati Boringhieri, 2021
- pp. 240, € 19,00
- ISBN: 9788833937236